Realizzare un sito multilingua è difficile già di suo e, come spiegavo anche in un altro articolo, include delle problematiche non da poco che richiedono, su tutto, un livello di progettazione accurato. Ci sono vari modi per stabilire una architettura del sito, ed è importante lato SEO che le varie lingue supportate da sito siano ben distinguibili tra loro, separate in modo adeguato e ben tradotte. Diversamente avremo un sito “arrangiato”, altrettanto difficile o quasi impossibile da ottimizzare sui motori di ricerca.
Come procedere ad ottimizzare un sito web generico per il multilingua? Vediamo, in generale, i punti più importanti da seguire.
Non perdere tempo
Sulla SEO multi-lingua i post su internet si sprecano, e sono scritti per la maggiorparte da professionisti che purtroppo non sanno troppo bene quello che dicono: raramente entrano nello specifico e non considerano, sempre a mio umile parere, le difficoltà che questa materia possiede di suo.
Abbiamo consumato le dite delle mani per anni, ad esempio, a capire se sia meglio en.sito.it oppure sito.it/en/abc.html: a conti fatti è equivalente, e (anche se non fosse così) non ci sarebbe comunque modo di sapere con certezza chi e cosa “renda” meglio lato SEO. Tanto vale scegliere la cosa più semplice da gestire, quindi, e procedere oltre.
Usare URL SEO friendly
Non è l’unico “obbligo” e, anzi, si tratta di una circostanza fraintesa e spesso sopravvalutata dai più. Sembra quasi, a volte, che basti usare URL con la sigla della lingua come sottocartella, tipo miosito.net/en/test.html per “aver fatto SEO” multilingua quando, in realtà, questo è solo un requisito e neanche troppo stringente, a ben vedere. Certo è una cosa che suggerisco sempre di fare – in alternativa si possono usare sottodomini per lingua, siamo lì – aiuta la gestione ed evita di complicarsi l’esistenza in termini di chiamate GET – se usate miosito.net/test.html?lang=en, per capirci. Ovvio, non cade il mondo ma il sito potrebbe non restituire le pagine corrette in presenza di manipolazione di parametri, oppure in corrispondenza di ricerche tra prodotti o nei form, a meno di ricorrere direttamente alle funzioni “primitive” del CMS.
Nel dubbio, usiamo URL SEO friendly e configuriamoli come tali una volta per tutte. Il senso di questa operazione deve essere chiaro: deve servire a dare a Google ed utenti URL ben riconoscibili e distinti tra loro per lingua, meglio se raggruppabili in base ad essa (es. abc.it/en, abc.it/it ecc.), e facendo in modo che ogni pagina sia tradotta quando e se necessario:
sito.it/en/home.html
sito.it/it/casa.html
ecc.
È abbastanza chiaro in questa circostanza che ogni lingua è come un sito web a parte, per cui i costi per lavorare su questo genere di siti saranno direttamente proporzionali in tal senso.
Farsi sempre tradurre i testi da un professionista
So bene che non è un modo per risparmiare, ma i soldi spesi per un buon testo, con le giuste sfumature e soprattutto per non farsi ignorare (o peggio ridere dietro) dai visitatori, è farsi tradurre i testi per bene. Le varie possibilità “economiche” o gratis che trovate in giro – Google Translate incluso, a detta stessa di Google peraltro! – non sono adatte per essere copia-incollate nel vostro sito, anche se apparentemente sono la strada più corta e veloce.
Fare scelte che siano reversibili
Questo almeno nelle fasi iniziali, perchè è possibile che durante il lavoro SEO su un sito multilingua dobbiate fare scelte radicali e buttare a mare tutto, o quasi, fatto prima. Quindi non agite mai sul core del sito, non modificate il codice (questa è una pratica di buona programmazione in generale) e cercate sempre di intervenire in modo efficace e sintetico. Esempio: testare più plugin separatamente e poi scegliere il migliore è una scelta reversibile. Inserire tutto in un dizionario .po è una scelta reversibile. Tradurre direttamente nel codice del theme non è, invece, una scelta altrettanto flessibile.
Usare i plugin corretti
Per WordPress tutti corrono su WPML senza considerare che, ad esempio, la versione base non copre le esigenze di qualsiasi sito (a 29 $, al momento in cui scrivo, è quella che NON traduce widget e campi personalizzati: molto, molto meglio la versione intermedia a 79$, se proprio si deve) e poi, secondo un mio personalissimo parere, non va bene per la totalità dei siti.
Per uno che ho realizzato ed ottimizzato di recente, ad esempio, ho usato con successo il plugin per la lingua gratuito qTranslate-X, un componente molto potente (non sempre aggiornatissimo), solo apparentemente complicato ed altrettanto sottovalutato dalla comunità di WP.
Integrare sempre esplicitamente il lato SEO, nel senso che nessun plugin adatterà in automatico alla SEO il vostro sito: qTranslate-X possiede già gli hreflang tanto “amati” dalla Search Console di Google, ma è opportuno aggiungervi Integration: Yoast SEO & qTranslate-X che mette insieme un po’ di cose e funziona bene con Yoast SEO. Per non intricare troppo il discorso, anche Loco Translate è un’ottima soluzione per WordPress e per la traduzione delle etichette dei widget e delle label del sito.
Evitare soluzioni di terze parti
Ad esempio quelle che traducono dall’esterno o in automatico (Google Translate), o qualsiasi altra soluzione che possa sembrare “miracolosa” per il vostro sito. Non servono a niente e, con piccole eccezioni, sono sostanzialmente “fuffa” nel senso più vero del termine.
Ragionare bene sull’architettura dell’informazione
Integrare la possibilità di cambiare lingua nel modo più semplice ed intuitivo, favorendo l’architettura informativa del sito e con un link di switch della lingua se possibile bene in vista (esempio: logica “sticky” dei CSS): tenete conto che è possibile che il visitatore non capisca nulla della lingua corrente, per cui un modo “visuale” per cambiare lingua sembra essere l’ideale (esempio: le classiche immagini di bandierine con attributi alt correttamente riempiti). Molte info sull’argomento sono mutuate dalle cosiddette strutture a silos, ad esempio.
Alla peggio, usare un multi-sito in WP
Se le cose sono troppo complicate da gestire con un plugin di traduzioni per il multilingua, la soluzione di far diventare WP un multi-sito è quella ideale e più funzionale in assoluto: permette di mantenere il sito separato per lingua e non richiede altri plugin, per quanto ci voglia un’installazione di WP distinta per ogni lingua.