Cosa intendiamo per “posizionamento” nella SEO?
In generale il posizionamento per la SEO (Search Engine Optimization) si riferisce alla posizione in cui un sito web appare nei risultati organici dei motori di ricerca, come Google, Bing o Yahoo, in risposta a determinate parole chiave o frasi di ricerca.
Più specificamente, il posizionamento SEO indica la classifica del sito web in base alla rilevanza che i motori di ricerca attribuiscono al contenuto della pagina rispetto alle query degli utenti. I motori di ricerca utilizzano algoritmi complessi per determinare la pertinenza e la qualità dei contenuti presenti nelle pagine web, al fine di fornire risultati di ricerca rilevanti ed efficaci agli utenti.
Un alto posizionamento in SEO significa che il sito web appare tra le prime posizioni della pagina dei risultati di ricerca (SERP) per determinate parole chiave o frasi, mentre un basso posizionamento significa che il sito web appare più in basso nella SERP o addirittura oltre la prima pagina.
Posizionamento SEO in “assoluto” non esiste
Il voler rendere “assoluto” il posizionamento di un sito web come un unico numero ben definito (ad esempio: il mio sito è PRIMO sui motori, SECONDO per la ricerca “pippo”, e così via) è molto complesso, ed è un errore che purtroppo commettono anche molti addetti ai lavori. Non credo che sia tanto un problema di ignoranza: il discorso è legato soprattutto alla scarsa considerazione che si ha del funzionamento interno delle SERP, cosa che molti tecnici spesso sottovalutano. Dire che un sito è primo “in assoluto” in alcuni casi è possibile, certamente, ma è praticamente impossibile determinarlo ogni volta che vorremmo a causa di vari fattori che influenzano i risultati di ricerca dei motori di ricerca.
Ecco alcuni dei motivi per cui il posizionamento SEO non può essere considerato come un valore fisso e univoco:
1. Personalizzazione dei risultati di ricerca: I motori di ricerca, come Google, tengono conto della posizione geografica dell’utente quando mostrano i risultati di ricerca. Pertanto, una stessa query effettuata da utenti diversi in posizioni geografiche diverse può produrre risultati diversi, in quanto il motore di ricerca cercherà di fornire contenuti più rilevanti per la specifica posizione dell’utente.
2. Storico delle ricerche: I motori di ricerca tendono a personalizzare i risultati in base al comportamento di ricerca precedente dell’utente. Ciò significa che le ricerche passate di un utente possono influenzare i risultati futuri, creando un filtro personalizzato per quella specifica persona. Ciò può portare a differenze significative nei risultati visualizzati per utenti diversi, anche quando effettuano la stessa ricerca.
3. Bias cognitivo: Il comportamento di ricerca e i clic passati di un utente possono anche creare un bias cognitivo. Ad esempio, se un utente clicca regolarmente su un determinato sito web, il motore di ricerca potrebbe mostrare quel sito web in posizioni più alte nei risultati di ricerca, anche se altri siti potrebbero essere altrettanto o più rilevanti.
4. Fattori interni del motore di ricerca: I motori di ricerca utilizzano algoritmi complessi per determinare il posizionamento dei siti web. Questi algoritmi tengono conto di una vasta gamma di fattori, come la qualità dei contenuti, l’autorità del dominio, la rilevanza delle parole chiave e molti altri. Gli algoritmi sono continuamente aggiornati e modificati, il che significa che i risultati di ricerca possono variare nel tempo.
Quando scrivo che la SEO non riesce a dare tutte le “garanzie” che vorremmo, mi riferisco esattamente a questo.
Sarà capitato anche a voi… 🙂
Abbiamo cercato di formalizzare nel modo più chiaro possibile una tipica situazione che si potrebbe verificare nella vita di ogni giorno, in modi molto diversi ma con la stessa sostanza: un tool per la SEO rileva che è un sito si trova in quarta posizione, ad esempio, ma questa cosa non risulta a chi poi va a controllare su Google stesso. Oppure, caso ancora più frequente, un utente da mobile e connessione 4G vede il sito in prima posizione, un altro utente da PC lo vede in un’altra. Oppure, ancora, uno tant’è che è connesso con il suo account Gmail vede il sito in una posizione migliore di quanto effettivamente non sia, probabilmente per via dei click continui sul proprio risultato che, a quanto pare, influenzano il posizionamento.
Inoltre, il posizionamento di un sito web può essere influenzato anche da concorrenti che competono per le stesse parole chiave e posizioni, rendendo la classifica ancora più variabile, e questo avviene in modo molto marcato per SERP “ballerine” che sono molto manipolate da più SEO in momenti differenti, rendendo il posizionamento SEO molto imprevedibile. In genere, per far fronte a questa incertezza, si può fare riferimento ai dati della Search Console di Google, che infatti riferiscono anche esse il posizionamento “medio” che viene ottenuto da aggregazione dei dati, e che riporta “mediamente” dove si troverà il sito web su Google.
A causa della personalizzazione dei risultati di ricerca, della posizione geografica di chi cerca, del comportamento passato degli utenti, dei fattori interni del motore di ricerca e della competizione marcata, il posizionamento SEO è un concetto dinamico e fluido. È fondamentale tenere conto di questi fattori e concentrarsi sul migliorare la qualità del sito web, la sua rilevanza e l’esperienza dell’utente per aumentare le possibilità di ottenere un posizionamento migliore nei risultati di ricerca.
In definitiva
Il posizionamento per la SEO è una componente fondamentale per il successo di un sito web, poiché le pagine web che si trovano nelle prime posizioni di ricerca tendono a ricevere un numero maggiore di clic e, di conseguenza, di traffico. Avere una buona posizione nei risultati di ricerca aumenta quindi l’opportunità di raggiungere il pubblico di riferimento, generare lead e ottenere conversioni. Una componente importante per queste attività è senza dubbio la SEO on page, per quanto anche quella offpage o link building giochi un ruolo importantissimo.
Per ottenere un buon posizionamento SEO, sono fondamentali sforzi di ottimizzazione e attività di vario genere, come la creazione di contenuti di alta qualità, l’ottimizzazione delle parole chiave (anche per posizionare immagini, ad esempio), la costruzione di link di qualità e una buona user experience. L’obiettivo è dimostrare ai motori di ricerca che il sito web offre valore e risposte rilevanti alle domande degli utenti, aumentando così la probabilità di posizionarsi bene nei risultati di ricerca per le parole chiave pertinenti.
Bisogna, naturalmente, saper contestualizzare e misurare il “successo” del sito in termini SEO, proprio per quanto abbiamo visto e per le complessità algoritmiche che sono in gioco, facendo attenzione a non assolutizzare e non eccedere in fiducia o, al contrario, pessimismo in tal senso.
Foto di chetan kotadiya da Pixabay