Se il tuo desiderio piu grande è quello di migliorare la parte SEO del tuo sito, dovrai utilizzare almeno una parte degli strumenti SEO più adeguati che ci siano: ovviamente le cose sono molto cambiate negli ultimi anni, ed è importante essere aggiornati. Se una volta si usavano MOZ e SEOPanel, ad oggi questi strumenti tendono ad essere rimpiazzati da scelte piu moderne, come ad esempio SEOZoom, (almeno in parte) MajesticSEO e molti altri
I Tool SEO si pagano!
Non c’è dubbio che, ad oggi, a parte alcuni strumenti SEO open source (di cui parleremo per completezza, visto che quasi nessuno lo fa in Italia) che sono per lo più parziali e da utilizzare in modo combinato, la totalità degli strumenti a disposizione siano a pagamento, e debbano quindi essere pagati per poterne fare uso.
Si tratta quindi di un vero e proprio investimento che dovrete effettuare mensilmente, e che vi ripagherà nella misura in cui riuscirete a trarre profitto da vostro progetto web (e non, semplicemente, prime posizioni su vanity metrics ad esempio). Vediamo quindi un po’ di strumenti open source, per poi valutare brevemente quelli più diffusi.
A che servono i tool in questione
Lo scopo di tutti questi strumenti è quello classico delle attività SEO:
- effettuare una scansione del sito per individuare title e meta description rapidamente, in modo tale da poterli correggere al volo se necessario;
- scansionare le pagine ed analizzarne i contenuti, in modo da evidenziare eventuali tempi morti di caricamento, tag errato o superflui e così via;
- analizzare i ranking attuali, cioè i posizionamenti attuali delle nostre pagine web, e tracciarne se possibile lo storico (cioè come sono andati i posizionamenti delle pagine web negli ultimi 6 mesi, ad esempio);
- fare una lista di backlink in ingresso a qualsiasi sito, cosa che Google permette (mediante Search Console) di fare soltanto su quelli di nostra proprietà; in molti casi è utile tracciare anche le anchor text che permettono di arrivare al nostro sito web mediante quei backlink.
- trovare spunti, idee e spiare il comportamento della concorrenza nel nostro settore.
Lo scopo di tutti questi strumenti è quello classico delle attività di monitoraggio del sito, definizione di strategie SEO data-driven, analisi delle prestazioni del sito, misura del numero di visite e così via, ma anche molto altro – sia come strumento diretto che indiretto.
Introduzione agli strumenti di base per la SEO
Farsi aiutare dai software è doveroso durante qualsiasi attività SEO, e questo perchè i dati da analizzare sono quasi sempre di diversa (backlink, fonti di traffico, citazioni) e numerosa natura (proporzionale alla popolarità ed al numero di visitatori). Se rinunciamo a questi tool, le nostre analisi rischiano di essere fuorvianti e di portarci decisamente fuori strada: vediamo quindi quattro software free che sarebbe doveroso utilizzare periodicamente.
Scansionare un sito alla ricerca di errori: Screaming Frog
Per fare questa operazione generalmente faccio uso di Screaming Frog SEO Spider, che è uno degli strumenti più potenti e precisi per svolgere questa operazione. Grazie a SF (scaricabile come app per Mac e Windows dal sito ufficiale, gratuito per siti fino a 500 URL) è possibile tra l’altro scansionare qualsiasi sito a qualsiasi livello di profondità, e:
- trovare gli URL non indicizzabili;
- determinare gli errori 4xx/5xx presenti nel sito;
- determinare al volo title e meta-description mancanti;
- determinare al volo title e meta-description duplicate;
- determinare al volo title e meta-description troppo lunghe;
- determinare al volo title e meta-description troppo brevi;
- verificare se i tag heading sono presenti e visualizzarne il valore (H1, H2, …).
SEOPanel (free e open source)
Si tratta di uno strumento abbastanza utile e, per quello che costa (nulla), relativamente interessante (le pecche non mancano, comunque): in buona sostanza è un tool di monitoraggio del ranking del sito, che permette di tracciare per singole parole chiave il comportamento su Google, Yahoo e Bing in termini di posizione. Permette di stabilire la velocità di scansione, la periodicità ed un numero potenzialmente illimitato di parole chiave e siti web. Il tutto si paga con un’interfaccia a detta di molti poco intuitiva, e con il fatto considerevole che molti risultati di ricerca speciali (come quelli geografici, risultati zero o basati su semantica) non vengano, ad oggi, rilevati correttamente. Andando a spulciare il codice, si tratterebbe di riscrivere un po’ meglio alcune parti e, a quel punto, quantomeno come tool per misurare le posizioni dei nostri risultati su Google sarebbe molto comodo.
In qualche modo uno strumento utile potrebbe essere proprio lui, essendo tool open source per le analisi SEO che, rispetto alle prime versioni, offre molte opzioni extra, tra cui la generazione di report ed uan rilevazione più precisa dei risultati. Permette infatti di tracciare i ranking delle parole chiave sito per sito, effettuando una verifica del posizionamento in automatico e mostrando poi i risultati all’utente finale.
Per essere gratis e open source, ovviamente, è certamente un buon tool – anche perchè non mi pare ne esistano altri equivalenti – per quanto andrebbe un po’ aggiornato. Richiede un servizio di hosting con PHP, MySQL e cron-job impostabili da pannello di controllo, per inciso.
SEOZoom (a pagamento, a partire da 49€/mese)
SEOZoom è una suite SEO che offre un po’ di tutto, dal monitoraggio dei risultati di ricerca al suggerimento di parole chiave, spionaggio di backlink, ricerca di link opportunity e addirittura un tool editoriale per copy SEO. Lo strumento è davvero completo: permette di tracciare uno storico delle attività di ogni sito, delle sue movimentazioni in termini di risultati di ricerca (il grafico “Andamento Sito” che viene mostrato mostra quanto è attivo su Google un certo sito), della collocazione dei topic del sito (utile anche per un’analisi della sua pertinenza), dell’analisi della distribuzione delle anchor text, della classificazione dei backlink ricevuti sulla base della qualità degli stessi.
È uno strumento di misurazione della SEO specifico per il mercato italiano, soprattutto perchè sembra concepito per superare alcuni limiti della Search Console e perchè, soprattutto, è ottimo per monitorare l’andamento dei competitor, vedere i rispettivi backlink, prendere spunto per nuove strategie, ricevere suggerimenti sulle parole chiave da ottimizzare. La ZA (Zoom Authority) che fornisce, del resto, è una delle metriche più popolari (anche se non sempre altrettanto precisa) per la compra-vendita di link, cioè per valutare se convenga o meno prendere un link da un dominio, e se valga i soldi ed il tempo eventualmente spesi a procurarselo.
Poco utile, a mio avviso, il fatto che ci sia forse troppa roba nell’interfaccia, che io preferirei fosse snellita o che quantomeno fosse possibile per l’utente abilitare soltanto le sezioni che si usano di più. Ogni tanto (e sottolineo ogni tanto) per qualche sito escono fuori dati improbabili (ad essere gentili), ma questo credo anche sia inevitabile per qualsiasi tool SEO, visto che si tratta di strumenti che simulano le valutazioni che fa Google – e che spesso, per non dire sempre, sono influenzati dalle convizioni (giuste o sbagliate che siano) di chi li ha sviluppati. Tutti – e sottolineo tutti – gli strumenti di monitoraggio di cui parliamo, in sostanza, effettuano sempre e comunque delle stime di traffico e di ranking, ed andrebbero sempre sfruttati in modo critico e con il beneficio del dubbio.
Ad oggi, uno strumento ancora migliorabile quanto complessivamente impareggiabile, anche perchè l’unico ad essere tutto in Italiano.
SemRush (a pagamento, a partire da 99€/mese)
È a mio avviso il tool più completo, e secondo me affidabile, per avere un’idea sul traffico dei siti e sul loro valore effettivo; tant’è che non fornisce un indice sintetico come la ZA o la DA, ma si concentra sull’analisi dei dati a disposizione. Molto interessante, del resto, il fatto che supporti
I tool più interessanti all’interno di SEMRush sono i seguenti:
- monitoraggio backlinks propri e della concorrenza (vedi qui)
- tool per gli insights di ricerca (vedi qui)
- tool per la keyword research (vedi qui)
- tracking della posizione dei siti in tempo reale (vedi qui)
- SEO audit (vedi qui)
Non è sicuramente uno scherzo a livello di spesa, ma è un tool basilare come supporto per qualsiasi attività SEO, soprattutto se uno fa soprattutto il link builder. Anche nelle consulenze di web marketing può essere un eccellente supporto, e molti tool sperimentali – come il suggeritore di contenuti, SEO Content Template – sono altrettanto interessanti.
Come funziona il SEO Content Template? Basta inserire la parola chiave per cui vorremmo posizionarci, ed il tool fornirà una panoramica delle caratteristiche delle pagine meglio posizionate, in modo da poter prendere spunto a livello di struttura.
Majestic SEO (a pagamento, a partire da 46€/mese)
A differenza del precedente, questo è un database link index, cioè un repository a pagamento con tutti i backlink di ogni singolo sito, rilevati e raggruppati per periodo. Davvero molto utile per spiare i link della concorrenza, e per individuare i siti da cui convenga di più – in prospettiva – ricevere un backlink. Non è una spesa da poco farne uso, ma i vantaggi sono chiari: in pochi click troverete i link della concorrenza, e potrete provare anche voi ad ottenerli.
Qualche pecca nell’usabilità e nel fatto che sia piuttosto difficile, in certe sezioni, fare operazioni che sarebbero davvero utili: ad esempio raggruppare i backlink per dominio, che molte volte invece appaiono ripetuti molte volte e questo (nel caso dei link sitewide o da footer) è davvero una seccatura. A parte questo, strumento top per quanto certamente non economico.
Search Console (gratis)
Se lo chiamate ancora Webmaster Tools è il caso di aggiornarsi: ormai è la Search Console di Google, uno strumento molto utile per tracciare in tempo reale il comportamento in SERP di Google del vostro sito. Può essere usato in molti modi creativi:
- ser aumentare le visite al proprio sito
- per ottimizzare il CTR dei risultati
- per monitorare i risultati di ricerca (ad esempio a livello di title)
La Search Console mostra anche tutti i link in ingresso al dominio, notifica malfunzionamenti e penalizzazioni eventuali e, almeno ad oggi, funziona solo per i proprietari dei siti e non per quelli dei concorrenti. Esso fornisce anche indicazioni molto dettagliate anzitutto sullo stato di indicizzazione del sito: andando all’indirizzo
col nostro account Gmail, ovviamente dopo aver configurato il nostro sito, troveremo tutte le informazioni sul livello di ottimizzazione del sito. Le principali informazioni che possiamo ricavare da questo strumento sono l’analisi delle ricerche (quali ricerche portano al nostro sito, su quali pagine, con quale frequenza e con quale CTR), lo stato della sitemap (se presente), i link interni, i link che rimandano al nostro sito ed altri tool da usare all’occorrenza, come quello per la ri-scansione delle pagine e la notifica di eventuali penalizzazioni manuali.
Log del server del sito
Il secondo tool che possiamo sfruttare per le analisi SEO, in realtà, non è un vero e proprio software bensì il risultato delle attività del sito: i log del server (di errore, ma anche di semplici attività del sito) possono infatti dare indicazioni molto interessanti sui migliori contenuti del sito, sui link non ancora rilevati dalla Search Console e sulle ricerche avvenute internamente nel nostro portale. Ne ho parlato diffusamente su trovalost.it in maniera approfondita, per cui rimando a quell’articolo per maggiori informazioni.
Trovare i log sul server non è difficile, cambia solo lievemente in funzione del tipo di webserver e del sistema operativo installato dall’hosting. Per analizzare i log, conviene utilizzare a mio avviso un editor come Visual Studio di Microsoft, che ormai esiste per qualsiasi sistema operativo ed è molto comodo e versatile. Al netto di questo, servono naturalmente servono adeguate competenze tecniche per effettuare l’operazione in modo sensato.
Google Analytics (gratis)
Rispetto ai primi anni è in parte peggiorato come interfaccia: troppe opzioni, menu dispersivi, troppe differenze tra la versione mobile e quella per desktop. A parte questo, e nonostante da tempo abbia l’impressione che misuri le visite al ribasso, rimane uno strumento eccellente per i web analytics: quindi serve a misurare visite, traffico, provenienza dei visitatori, profilazione commerciale degli stessi, mappa delle principali fonti di traffico esterne, del comportamento medio dei visitatori e così via.
Può essere usato anche per monitorare la provenienza del traffico, trovare le pagine più visitate e misurare il comportamento degli utenti sulle stesse.
Check del funzionamento della pagina da dispositivi mobile
https://search.google.com/test/mobile-friendly
Verifica rich snippets
(per le “stelline” delle recensioni, ad esempio)
https://developers.google.com/structured-data/testing-tool
Check della risposta del server (404 pagina mancante, 200 OK, ecc.)
Check della validità del certificato HTTPS
https://www.sslshopper.com/ssl-checker.html
Verifica problemi di mixed-content SSL
https://www.jitbit.com/sslcheck/
Velocità di caricamento delle pagine
Scansione del file robots.txt
https://www.google.com/webmasters/tools/robots-testing-tool
Inserire un sito su Google News
Questo tool è utile per segnalare siti di news e farsi inserire in Google News
http://www.google.it/support/news_pub/bin/answer.py?hl=it&answer=191208&rd=1
Segnalare pagina di spam a Google
https://www.google.com/webmasters/tools/spamreportform?hl=it
Segnalare link comprati / venduti
https://www.google.com/webmasters/tools/paidlinks?pli=1&hl=it
Segnalare uno scraper (sito che copia o aggrega contenuti da altri siti)
Segnala violazione del copyright di una pagina
Rimozione dei contenuti da Google
Rimozione pagina web propria
Rimozione di una pagina di un proprio sito (deve essere impostata la Search Console):
https://www.google.com/webmasters/tools/url-removal
Rimozione pagina web di altri
Richiesta di rimozione di una pagina qualsiasi:
https://support.google.com/legal/contact/lr_eudpa?product=websearch
Trovare i backlink della concorrenza
Trovare i backlink altrui può essere utile per attuare strategie di link building che siano davvero concorrenziali e significative: per quanto sia impossibile trovare tutti i link in questione (Google e Bing non li mostrano, se non ai proprietari dei siti), questi strumenti non ufficiali possono aiutarci molto allo scopo.
In alternativa, Google rimane lo strumento più adatto a cercare backlink, ovviamente in questi termini è necessario più tempo.