Link juice: cos’è, come calcolarla, perchè?

Cos’è la Link Juice?

Il termine “link juice” si riferisce al valore o all’autorità di un collegamento ipertestuale (link) che un sito web riceve da un’altra fonte. In altre parole, rappresenta la “forza” di un link nel trasferire benefici SEO e ranking da una pagina web all’altra.

Quando un sito web con autorità elevata collega ad altre pagine o siti web, la link juice fluisce attraverso il collegamento, migliorando la reputazione e l’importanza delle pagine di destinazione agli occhi dei motori di ricerca.

Facciamo un esempio di link juice

Molti discorsi in questo contesto finisco per parlare di link, struttura e gerarchia di link, e alla fine di riducono sempre e comunque ad un sottoargomento del PageRank (buonanima, RIP). Non sono molto d’accordo con questa definizione che trovo, alla fin fine, riduttiva, pero’ voglio provare lo stesso a fare un esempio per capire meglio la link juice.

Immagina di avere due siti web, e siano Sito A e Sito B.

Sito A:

  • È un noto blog di viaggi, con una lunga storia online.
  • Ha molte pagine di contenuti di alta qualità, ha guadagnato molte condivisioni sui social media, è ben posizionato su gran parte delle sue query.
  • Riceve frequenti link spontanei da importanti siti di viaggi, agenzie di turismo e riviste di settore.
  • È ben posizionato nei risultati di ricerca per parole chiave pertinenti.

Sito B:

  • È un sito web appena creato che tratta di argomenti simili a quelli di Sito A.
  • Ha poche pagine di contenuti e nessuna storia significativa.
  • Non ha guadagnato molte condivisioni sui social media per cui (solo in questo senso) non è noto nel settore (NB non sto sostenendo che i social influenzino la SEO)
  • Ha ricevuto solo alcuni link da siti web poco conosciuti o creati apposta per l’occasione.

Ora, supponiamo che Sito A e Sito B abbiano entrambi un articolo che parla delle “10 migliori destinazioni per le vacanze estive“. Entrambi gli articoli sono di qualità simile e coprono informazioni utili e pertinenti. Tuttavia, c’è una differenza significativa nel link juice trasmesso da questi siti.

  1. Link Juice da Sito A:
  • Poiché Sito A è ben noto e ha una solida reputazione nel settore del turismo, il collegamento all’articolo da parte di Sito A trasmette molto link juice.
  • Il collegamento è ben posizionato all’interno del corpo del contenuto di un articolo popolare su Sito A, quindi trasmette ancora più link juice.
  • Inoltre, essendo un sito di viaggi “rispettato”, i motori di ricerca considerano il collegamento come altamente rilevante e pertinente, aumentando ulteriormente la link juice trasmesso.
  1. Link Juice da Sito B:
  • Sito B è un sito web nuovo e poco noto, quindi il collegamento all’articolo da parte di Sito B trasmette solo una quantità limitata di link juice.
  • Inoltre, essendo un sito web meno autoritativo, la link juice trasmesso non è così potente come quello di Sito A.
  • Anche se il collegamento è posizionato all’interno del contenuto di Sito B, la mancanza di reputazione e la poca storia online limitano, in qualche modo, l’impatto del link juice trasmesso.

In sintesi, la link juice trasmesso da Sito A avrà un effetto molto più significativo sull’articolo “10 migliori destinazioni per le vacanze estive” rispetto al link juice proveniente da Sito B. Questo potrebbe tradursi in un maggiore posizionamento nei risultati di ricerca per l’articolo di Sito A e un vantaggio competitivo nel campo dei viaggi rispetto a Sito B.

Come si calcola la Link Juice?

La link juice non ha un calcolo specifico ben definito, ma si può immaginare come un flusso di potenziale da un sito linkante all’altro ricevente il link. Alcuni fattori che possono influenzare la quantità di link juice che una pagina passa sono:

  1. Autorità del Sito di Origine: Se il sito di origine è popolare, ben posizionato e ha un alto punteggio di autorità nei motori di ricerca, il link juice sarà più potente.
  2. Posizione del Link: I link posti nelle parti principali di una pagina (ad esempio, nel corpo del contenuto) tendono a trasmettere più link juice rispetto a quelli posti nel piè di pagina o nella barra laterale.
  3. Attributo del Link: I link seguiti (detti “dofollow”) trasmettono link juice, mentre i link “nofollow” sono progettati per non trasmetterlo. Tuttavia, anche i link nofollow possono portare qualche beneficio in termini di visibilità e traffico.
  4. Contesto del Link: I link che sono pertinenti e correlati al contenuto della pagina di destinazione tendono a essere più efficaci nel trasmettere link juice.

Perché è importante la Link Juice?

La link juice è considerata cruciale per il SEO (Search Engine Optimization) e l’indicizzazione delle pagine web nei motori di ricerca, per quanto sia difficile da quantificare (come si fa a dare peso ad un qualcosa che non si calcola in modo univoco?). Quando un sito web riceve link juice da fonti autorevoli, può aumentare la sua reputazione agli occhi dei motori di ricerca e ottenere un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. Inoltre, il link juice può aiutare a incrementare il traffico verso le pagine di destinazione, aumentare l’autorità del sito e contribuire a una strategia di marketing online efficace. il problema è che comunque rimaniamo nel vago, perchè i fattori in gioco sono qualitativi, soggettivi e non calcolabili in modo univoco (anche vero che quasi nulla nella SEO è calcolabile). Certamente, penso, l’esempio di cui sopra è un po’ più illuminante, ma non implica a mio avviso che i siti con scarsa link juice non possano comunque fornire link validi in termini di link building: anche perchè, ad esempio, la popolarità scarsa oggi di un portale o di un magazine potrebbe cambiare radicalmente e migliorare in futuro. Motivo per cui, dico sempre, la link building andrebbe vista come un investimento nel medio-lungo periodo, non nell’immediato.

È importante sottolineare, a questo punto, che nel corso del tempo, le strategie di SEO e le pratiche di valutazione dei motori di ricerca possono cambiare, quindi è consigliabile seguire le linee guida di Google e degli altri motori di ricerca per mantenere una buona posizione online.

Perchè potrebbe non avere più senso parlare di link juice

L’evoluzione della SEO negli ultimi anni ha finito per portare nuova luce su aspetti oscuri in passato, per quanto spesso varie cose tornino dalla tomba, evocando spettri della peggior specie e cercando di ingabbiare la SEO in una serie di calcoletti banali che, alla fine dei conti, non tengono conto della complessità delle cose. È il caso della link juice, una metrica che ho sempre faticato a comprendere e valorizzare, e sulla quale mi sono interrogato un po’ in questo articolo.

Definizione link juice

Autorevolezza che viene trasferita da una pagina web ad un’altra (due domini diversi) mediante un backlink.

In quest’ottica, come abbiamo visto, i siti più autorevoli (stabiliti a loro volta mediante “gradazioni” o metriche SEO di vario genere: ZA, ad esempio) sono quelli che aiutano maggiormente il ranking del sito che viene linkato. In secondo luogo, la pagina del dominio che viene considerata maggiormente autorevole è in genere la homepage, mentre le pagine interne sono considerate in qualche modo “secondarie”.

Come funziona la link juice

Questo porta all’idea, secondo me errata e rischiosa, che i link che valgono di più sono quelli che provengono dalla home del sito: ma questa visione è miope e non considera che, ad esempio, un link dalla home di un sito verso un sito esterno è sospetto a prescindere, a meno che non si tratti di una landing page o di casi molto specialistici.

Come migliorare la link juice

Il link editoriale “buono”, che si ottiene mediante campagne di link building mirate, in genere proviene da pagine, FAQ o articoli contestuali con il tema trattato nel link destinazione, ed è questa l’ottica più safe ed efficace che possa esistere. In questo senso, la link juice ha fatto diversi “danni”, creando figure di SEO che sono radicate nella convizione errata che si tratti di una metrica misurabile, quando in realtà non esiste alcuna definizione di link juice in tal senso e, anche se si riuscisse ad estrapolare, non varrebbe troppo, o magari più o meno quanto il PageRank.

Il problema insito nella link juice

Il blog di SEMRush (fonte) non definisce troppo formalmente la link juice, e propone una trattazione discorsiva anche in termini di link building (per carità, senza dubbio interessante ma che, alla fine, non scioglie il dubbio su come calcolare la link juice!). Il blog di SEOZoom (fonte) fa un discorso analogo, e tende (secondo me più precisamente) ad associarla come ad una sorta di “voto” che si possa associare ad un backlink. Ma anche qui, il dubbio non si scioglie. Secondo il blog di Monetizzando (l’ultimo che prendo in considerazione, questo) la link juice è una misura di quanto siano “diluiti” i link, per cui si riconduce all’idea che siano meglio pochi link mirati unici (quindi un solo link in uscita da ogni dominio) piuttosto che tanti link sitewide distribuiti su più pagine, che è una caratteristica tipica dei siti degli scraper.

La verità? Per me sono tutte teorie interessanti ma inapplicabili al 100% e più limitative che altro, soprattutto se interpretate troppo rigidamente. Ad esempio: se backlinkano un sito da Quora.com, non è detto che debba avere solo un backlink da lì, potrei lecitamente averne più di uno – ed ognuno relativo ad una domanda diversa. Se prendo alla lettera le altre due definizioni, posso calcolare il rapporto tra link in ingresso e link in uscita, inventarmi le metriche più diverse o fantasiose ma, per quanto possano sembrare funzionali, resta il fatto che Google continuerà a ragionare di testa sua.

Anche se svilupassi una teoria interessante sul calcolo della link juice, alla fine resterebbe la “doccia fredda” legata al fatto che:

  1. le metriche di questo tipo sarebbero comunque relative;
  2. è impossibile dire qualche metrica sia migliore (è come chiedersi se sia meglio la DA o la ZA, insomma: la domanda sarebbe comunque malposta)
  3. le metriche statiche derivanti da rapporti tra link finiscono per essere spesso fuorvianti (non considerano, ad esempio, che esistono le penalizzazioni manuali).

Conclusioni

In questi casi concludo sempre con una delle mie massime preferite, ovvero che una cosa convincente non è detto che sia veritiera, motivo per cui esistono moltissimi bias o distorsioni cognitive che spesso ingannano pure i più esperti SEO.

E, a questo punto, penso sia chiaro che quella del titolo non era semplicemente una provocazione.