Non tutti hanno bisogno di fare SEO sul proprio sito, ed in questo nuovo articolo proveremo a spiegare il perchè. In breve, io credo che la SEO debba essere anzitutto un’attività sostenibile dall’azienda che dice di averne bisogno, ma questo deriva dai troppi imprenditori improvvisati, dai troppi fraccomodi che hanno il sito di mezza pagina e vogliono salire su Google senza muovere un dito, soprattutto da vari casi in cui ex clienti sostenevano di dover pagare “a posizionamento avvenuto”. Comodo per loro, troppo poco agevole per me (per inciso: non c’è modo di garantire la prima posizione, e le consulenze si pagano sempre in modo commensurato allo sforzo, mica stiamo vendendo patate al mercato): di fatto, quelle aziende forse non avevano bisogno di SEO. Non hanno bisogno di SEO, se non per questioni di pure vanity metrics, i siti personali (con poche, lodevolissime eccezioni), i blog che parlano “di tutto un po’“, i troppi siti amatoriali che credono che basti arrivare in prima posizione per fare i soldi con internet.
Hai bisogno di SEO se hai individuato il tuo pubblico di riferimento, e vorresti valorizzare le conversioni, l’utile, i collegamenti di terze parti sul tuo sito. Hai bisogno di un SEO se operi in un settore che usa internet come mezzo attivo per procurare business, e non si limita a farne uso con supponenza o vanità (es. “abbiamo il sito perchè il nostro concorrente ce l’ha pure“). Hai bisogno di un SEO se operi in settori molto concorrenziali che siano altrettanto cercati sul web: carte di credito, settore adult, servizi online, consulenze informatiche, grossi siti di news (ma qui andrebbe capito il modello di business, again & again). Hai bisogno di un SEO se stai tenendo in piedi un e-commerce e ti serve raccogliere potenziali clienti mediante motori di ricerca. Hai bisogno di un SEO se vuoi rendere davvero ricercabile nel migliore dei modi il tuo catalogo di contenuti, servizi, prodotti e via dicendo.
Alla base c’è un brutale, ma tutto sommato semplice, ragionamento: prima di tutto, dovresti avere un sito che sia progettato per vendere qualcosa. In secondo luogo, devi accettare che il SEO possa modificarlo come necessario (per incrementare user experience, conversioni e numero di visite, eventualmente estendendolo con sezioni extra quali blog e FAQ), cosa non banale ma necessaria, il più delle volte. Deve avere qualcosa di concreto nel tuo sito: un servizio, un prodotto, non basta neanche l’idea innovativa a volte, e deve esserci un modello di business concreto dietro – e ci tengo a scriverlo: no, mettere le pubblicità in un sito in WordPress non è un modello di business, al massimo può essere un incentivo. Per guadagnare online, per inciso, possono essere molto più utili tecniche per portare visitatori sul sito (via social, soprattutto), non tanto il fatto di arrivare in prima pagina e, magari, non essere cliccati comunque da nessuno.