È possibile fare decentemente article marketing senza farsi prendere a pesci in faccia? È una domanda che mi pongo da quando ho iniziato ad occuparmi di SEO, e devo riconoscere che nella prima fase del mio lavoro, durante i primi esperimenti, ho probabilmente abusato di questa tecnica. A me sembra algica continua ad essere estremamente semplicistica, della serie: basta che c’è il link, addirittura molti mi scrivono via mail di modificare un articolo esistente e di mettere la chiave che vogliono loro, pratica manipolatoria che non attuo anche se, a ben vedere, ha più senso di certi articoli ex novo che sono scritti male e del tutto privi di target, soprattutto.
Il mercato è cambiato in una maniera imprevedibile, E ormai vive quasi del tutto di senso di manipolazione, con l’unica eccezione delle testate online che sono mediamente più oneste e limpide di altri. Anche perchè se fare article marketing significa solo
- inserisco un link al mio sito con la parola chiave in questione;
- inserisco un link al mio sito con la parola chiave in questione;
- …
- piango perchè Google mi ha penalizzato / il maestro mi ha scoperto.
siamo davvero ad un punto di non ritorno, stiamo facendo un’attività massificata e coerente con procedure messe nero su bianco non si sa bene da chi e in nome di cosa, equivale un po’ a buttare soldi dalla finestra – ed il bello è che a molti sta bene lo stesso, nella foga del link che deve essere dofollow e permanente, bla bla bla.
Mi meraviglia molto che non venga fatto un discorso sui contenuti, al di là della classica marketta “le nuove serie di Netflix sono davvero molto numerose, e potremo gustarcele davanti alla TV per esempio – interiezione che anticipa la link building italiana, ormai – gustando le cialde del caffè di PippoStrocco (link)”. La gente pensa ancora a mettere in grassetto all’interno delle anchor text e non pensa nemmeno per un attimo ai contenuti, tanto che io non so avevo pubblicato un articolo che ha portato numerose visite e il cliente si è meravigliato, letteralmente, di avermele procurate.
In generale, secondo me:
- gli articoli puramente promozionali se non servono quasi a nulla, poco ci manca;
- anche per i guest post bisogna mettersi nell’ottica del lettore: scrivere che siano interessanti per lui, non per autocelebrare l’azienda interessata. Se non lo famo plausibilmente il contenuto sarà ignorato ed è plausibile che il link serve a meno, per non dire a nulla (torna al punto 1);
- siamo realmente stanchi, e lo ribadisco pur contravvenendo io stesso alla regola in molti casi (nessuno è perfetto), di legge guest post in cui si collegano alla bene e meglio cose che non c’entrano NIENTE tra loro; anche gas post facile da scoprire e soggetti a potenziali penalizzazioni. Poi non vi lamentate se li cancellano senza preavviso…
- ci sono casi in cui mi mandano direttamente la chiave di ricerca nel titolo, senza manco premunirsi di scriverne uno in italiano “sopra” la chiave, ed è un modo di lavorare davvero terribile (e va contro il vostro interesse, anche se una volta mi hanno risposto “tanto non è un contest letterario” ma qui, ancora una volta, leggere il punto 2 e ripeterselo);
- continuare a valere la regola che ripeto da 10 anni: la migliore link building è quella che non sembra link building, in cui il link è citato in modo naturale, senza forzature, senza dare a vedere quello che sta facendo, con un minimo di classe e citando come fonte (perchè venga usata così poco questa modalità è un mistero).
Dove trovare buoni siti per fare article marketing? La cosa peggiore da fare, almeno attualmente, è usare Google per cercarli, perchè sono SERP molto spammate e non è raro beccato siti di scarsa qualità in semplice ricerca di traffico. Per cui meglio basarsi su risorse statiche: una delle migliori si trova indubbiamente sul portale di Taverniti:
http://liste.giorgiotave.it/article-marketing
Moltissimi URL sono validi per inserire i vostri articoli a scopo SEO, non tutti sono della stessa qualità e (per inciso, se qualcuno dello staff mi leggesse) la lista andrebbe aggiornata, visto che alcuni URL non sono più attivi o riguardano siti di natura differente. Altri siti, nel frattempo da gratuiti sono diventati a pagamento.
Si tratta comunque di una delle migliori liste del settore, quasi il DMOZ dell’article marketing che, a proposito, trovate qui:
http://www.dmoz.org/World/Italiano/Notizie/Agenzie/Comunicati_Stampa
Adesso tocca a voi: le risorse ci sono, ce ne sono molte altre, sottovalutatissime, sta solo al SEO chiamato in causa utilizzarle al meglio. Non sarà semplice, soprattutto perchè ogni sito ha le sue linee editoriali e non sempre sono facilissime da rispettare, ma voi potete prepararvi fin dall’inizio:
- un logo del vostro sito in multi-formato (PNG/JPG) e multi-dimensione (120×90, 120×100 sono i format più diffusi);
- un file in cui avrete fatto brainstorming, eventualmente col cliente, degli argomenti da trattare.
Per evitare penalizzazioni, è a mio avviso obbligatorio evitare di linkare parole chiave, e limitarsi a farlo sul nome del sito o su parole casuali: tecnica safe in molti anni di attività SEO, che mi sento di consigliare a chiunque salvo casi particolari.