Si può fare SEO senza spendere tanti soldi? Praticamente, no


L’attività SEO viene spesso associata ad un lavoro sostanzialmente economico, o addirittura ultra-low cost, quantomeno per come viene percepito (male) da molte persone. In genere si vorrebbe il massimo, come ad esempio il posizionamento in prima pagina per query di ricerca molto competitive, ad un prezzo minimo, o magari a commissione, pagando soltanto a risultato raggiunto. Queste sono assurdità che non andrebbero accettate prima di tutto dai professionisti del settore, e poi anche i clienti dovrebbero capire una volta per sempre che ogni risultato di qualità ha del lavoro dietro, ed il lavoro costa.

Di solito si pensa alla SEO a buon mercato in questi termini:

  • banale ottimizzazione on-page, nel senso che si pensa che basti aggiungere parole chiave all’interno del title e delle meta description per fara qualcosa di concreto. Alla fine, pero’, si scopre quasi sempre che questo non basta.
  • Link building molto economica o addirittura gratuita, ma se i link non sono posizionati in modo strategico si rischia di fare un ennesimo buco nell’acqua.
  • Attività di altro genere che sono quasi sempre incentrate sulla riscrittura dei testi, anche quando effettivamente non servirebbe

Non fatevi illusioni: la SEO non può fare miracoli. E questo vale soprattutto se nel vostro sito manca reale qualità. Forse è sgradevole o sgarbato da riconoscere, ma quando manca qualità di fondo, cioè non ci sono reali motivi per cui il vostro sito web debba portare traffico qualificato, le attività classiche SEO non serviranno a molto. L’astrazione (perchè di questo si tratta) della SEO economica non esiste nella realtà, e questo per cinque sostanziali motivi:

  1. l’attività di ottimizzazione è raramente una tantum, nel senso che un singolo intervento o una serie di interventi localizzati nel breve periodo non possono portare a miglioramenti sostanziali;
  2. anche per questo motivo, non si dovrebbero mai effettuare consulenze basate su parametri numerici come numero di backlink o PageRank dei backlink (“al chilo”); in questi termini, non dovrebbe essere svolta da persone senza esperienza o che credono di aver capito tutto su Google;
  3. l’attività SEO costa (a volte più di quanto si pensa) perchè è frutto di un mix di pianificazione, strategie, interventi tecnici mirati e misurazione degli effetti mediante appositi tool;
  4. alcuni interventi SEO possono richiedere, inoltre, la presenza di un esperto del settore che dovrà collaborare con il SEO; questo vale soprattutto per le chiavi molto competitive;
  5. l’ottimizzazione di un sito web ha senso nella misura in cui il cliente ha la percezione dell’importanza del proprio sito; se lo sta facendo “giusto per”, per emulazione della concorrenza e senza avere tempo e voglia di misurare i risultati, tanto vale che non lo faccia affatto.

Dipende tutto, insomma, da quanto siete disposti ad investire ed in che quantità: sono parametri spesso difficili da valutare, e richiedono impegno, costanza ed apertura mentale da parte di tutti gli attori. Molti che pretendono di stare sul web, ad esempio, ne tendono a sottovalutare l’efficacia, e considerano la SEO un “buono”, un extra non indispensabile per cui non saranno mai disposti a spendere chissà quanto. Se questo è indirettamente vero come visto al punto 5, viene smentito nel caso in cui l’azienda fatturi e proponga servizi esclusivamente via internet.

Eppure, i grossi brand del web investono tantissimo in attività SEO, e solo così (e grazie a campagne di marketing efficaci) riescono a diventare leader sul proprio mercato.

Se non si vuole ricorrere ad una consulenza, l’alternativa può essere un corso con Madri: si impara con degli esperti come promuovere qualsiasi sito web, e poi si effettueranno le operazioni in proprio. Il vantaggio principale del corso di formazione è legato ad una singola spesa una tantum, a fronte di un consulente classico che invece è necessario pagare mese dopo mese.