Premessa: in realtà i fattori effettivamente usati non sono noti, se non per indiscrezioni o deduzioni. Da sempre Google considera i propri criteri di posizionamento un segreto industriale, e non intende rivelarli al pubblico. I fattori realmente usati sono molti di più, e nessuno li può conoscere sul serio, pertanto.
Qui si parla dei 200 principali solo per comodità di trattazione; è anche probabile che alcuni dei fattori elencati non esistano nella realtà, perché potrebbero cambiare nel tempo (e cambiano, di fatto) e potrebbero essere più di 200. Stando ad un’intervista ufficiale con Schmidt a riguardo, inoltre, alla domanda del perchè i fattori di posizionamento non siano semplicemente messi nero su bianco e pubblicati da Google, ha risposto che il motivo è perchè (ufficialmente) vengono cambiati e migliorati di continuo. Che vengano migliorati, in particolare, comporta che col tempo sarà sempre più difficile aggirarli, anche se non in modo uniforme (per ovvie ragioni) per tutte le ricerche mondiali.
Ecco i principali 200 fattori che sono riuscito ad elencare in circa 12 anni di lavoro sulla SEO.
Keyword nel <title>
La presenza della keyword da ottimizzare nel title è da sempre considerato un fattore di posizionamento molto forte. Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona quale fattore di ranking isolato.
Keyword nella <meta> description
La presenza della keyword da ottimizzare nella meta description è da sempre considerato un fattore di posizionamento molto forte. Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona quale fattore di ranking isolato.
Keyword nel tag heading (H1)
La presenza della keyword da ottimizzare nel tag H1 (testo ancora) della pagina web è da sempre considerato un fattore di posizionamento abbastanza forte, anche se non tutti sono d’accordo (io no, ad esempio). Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona come fattore isolato; può essere causa di penalizzazioni da parte di Google, se abusato.
È opportuno differenziarlo dal contenuto del title, in molti casi.
Keyword nel tag heading (H2)
La presenza della keyword da ottimizzare nel tag H2 (testo ancora) della pagina web è da sempre considerato un fattore di posizionamento abbastanza forte, anche se non tutti sono d’accordo (io no, ad esempio). Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona come fattore isolato; può essere causa di penalizzazioni da parte di Google, se abusato.
È opportuno differenziarlo dal contenuto del title, in molti casi.
Keyword nell’anchor text
La presenza della keyword da ottimizzare nel link (testo ancora) della pagina web è da sempre considerato un fattore di posizionamento molto, molto forte. Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona come fattore isolato; può essere causa di penalizzazioni da parte di Google, se abusato.
Keyword nel corpo HTML del testo
La presenza della keyword da ottimizzare nel testo della pagina web è da sempre considerato un fattore di posizionamento abbastanza forte. Nella realtà, dipende dai casi e non sempre funziona come fattore isolato.
Keyword nell’URL della pagina
Keyword proximity
Usare una parola chiave da ottimizzare in prossimità, quindi vicino (nel testo) ad un’anchor text anonima che linka un sito, è un fattore di posizionamento molto poco sfruttato ma dalle ottime potenzialità.
PageRank
Il PageRank misura il numero e la “densità” dei link in ingresso ad un sito; è un fattore molto vecchio, e poco utile, ma ad oggi Google continua a farne uso nella sua documentazione. Non è più possibile misurarlo in modo certo come in passato, quindi tendenzialmente ha solo un interesse storico e, al limite, sperimentale.
Velocità del sito
A quanto pare la velocità di un sito è un fattore di posizionamento: i siti più veloci a caricare le pagine possiedono, potenzialmente, un +1 in termini di buon posizionamento su Google.
Backlink: età del dominio
Se vi fate linkare da un sito molto vecchio e con un buono storico di articoli (ad esempio un blog di settore con almeno 10 anni di vita, ed usato attivamente) può essere un backlink di quelli che fanno la differenza. Come spiegato anche in questa corposa guida alla link building, l’età è uno dei fattori più importanti per valutare la bontà del backlink e misurare la coerenza del suo eventuale costo monetario (acquisto di link).
Backlink: pertinenza del dominio
Se vi fate linkare da un sito con un buon storico di articolo (ad esempio un blog di settore che tratta tematiche molto vicine al vostro, ed usato attivamente) può essere un backlink di quelli che fanno la differenza.
Backlink: keyword del dominio
Se vi fate linkare da un sito che possiede una parola chiave all’interno del nome e vi linka, può essere un backlink di quelli che fanno veramente la differenza.
Distribuzione dei backlink su homepage e/o altre pagine del sito
Tempi di pubblicazione dei backlink
EMD (Exact Match Domain)
L’uso e l’indicizzazione di un dominio che corrisponda, nel nome, ad una chiave di ricerca che si desidera posizionare è un fattore di ranking controverso quanto, secondo molti, determinante.
Qualità dei contenuti
Se un sito presenta thin content, contenuti scopiazzati o copiati da altri siti web, non dovrebbe avere molte possibilità di posizionarsi. Se la qualità è bassa, comunque, è sempre relativo; alcune nicchie sembrano più “attente” alla qualità dei testi, altre molto meno (e si posizionano ugualmente, c’è da dire, in caso di keyword stuffing; almeno, fino ad oggi!).
Uso dei servizi di privacy WHOIS
Nascondere l’identità del registrante di un sito, in un certo senso, potrebbe essere visto come un fattore potenzialmente negativo; ad esempio se una persona registra 200 domini a nome proprio e non desidera far sapere a Google quello che sta facendo. In altri casi, ovviamente, è perfettamente lecito per altre ragioni fare uso del WHOIS, anche se è considerato teoricamente un fattore di rischio lato SEO.
Estensione del dominio
L’estensione del dominio è in genere opportuno che sia coerente con il tipo ed il contenuto di un sito; è un fattore di posizionamento tendenzialmente sopravvalutato, e difficile da valutare a priori. L’unica possibilità è provare con un nome, e vedere come risponda lato SEO.
TF-IDF
Lunghezza del contenuto
Uso di un indice
LSI
Pertinenza della pagina
Uso di AMP
Contenuti duplicati
Uso di sinonimi nel testo / long tail
Attributo rel=canonical
Attributo rel=nofollow
Attributo alt=… per le immagini
Data di pubblicazione di una pagina
Numero di aggiornamenti di una pagina
Tipo di aggiornamenti di una pagina
Pertinenza dei link in ingresso
Pertinenza della pagina rispetto al resto del sito
Qualità dei link in uscita
Qualità dei link in ingresso
Supporto mobile alla pagina
Usabilità
Uso di testo nascosto via CSS
Pagine doorway
Presenza di immagini e contenuti multimediali
Presenza di link a pagine 404 nella pagina
Leggibilità del testo
Errori di validazione HTML / W3C
Lunghezza URL
Path URL / URL SEO Friendly
Categorizzazione pagina
Uso di breadcrumb
Uso corretto dei tag per gli articoli
Backlink da siti autorevoli
Backlink da siti .edu
Backlink da siti istituzionali
Backlink da siti di brand / partnership
Uso di sitemap XML
Eccesso di link in uscita da una pagina
Utilità della pagina
Presenza di pagine web nascoste / spam
Struttura del menù
Posizione geografica del server del sito
Uso di HTTPS
Title duplicati
Meta-description duplicate
Usabilità del sito
Numero di backlink da IP di diversa classe-C
Numero di link provenienti da un dominio
Anchor text dei backlink
Backlink da “cattivo vicinato”
Guest post
Backlink dofollow
Backlink nofollow
Backlink rel=ugc
Backlink rel=sponsored
Diversificazione del profilo backlink
Backlink contestuali
Uso di redirect 301
Uso di redirect 302
Uso di redirect 301 da altri domini
Uso di redirect 302 da altri domini
Backlink da Wikipedia
Co-occorrenze di backlink
Uso di schema.org / Rich text snippets
Backlink da forum
RankBrain
Numero di visite
CTR dei risultati di ricerca
Percentuale di rimbalzo / Bounce-rate
Backlink spontanei
Backlink “spontanei”
Sandbox
Storico ricerche utente
Posizione dell’utente che sta cercando
Safe search
Domain Diversity
Schemi di link
(pagina in aggiornamento)